24 maggio, 2009

Perdonate ma insisto


"Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura.
 Non amano l'acqua, molti di loro puzzano perchè tengono lo stesso
 vestito per molte settimane.
 Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle 
città dove vivono, vicini gli uni agli altri.
 Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo
 appartamenti fatiscenti.
 Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina.
 Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci.
 Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi
 dialetti.

Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l'elemosina ma sovente
 davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani 
invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti.
 Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro.
 Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. 
Le nostre donne li evitano non solo perchè poco attraenti e selvatici ma
 perchè si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in
 strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro.

I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma,
 soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel
 nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti
 o, addirittura, attività criminali."


"Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di
 comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare.
 Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le 
famiglie rimangano unite e non contestano il salario.
 Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima
 relazione, provengono dal sud dell'Italia.

 Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più. 
La nostra sicurezza deve essere la prima preoccupazione".



Relazione dell'Ispettorato per l'Immigrazione
 del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti, 
Ottobre 1912.

La foto è del 1947, dall'archivio di Life Magazine.

2 commenti:

livia ha detto...

per fortuna che, almeno tu, insisti

Albasia1971 ha detto...

Qui troppo spesso si dimentica...