01 settembre, 2010

A rieccoce

Sono rientrato al lavoro. A Trento e sui temi della scuola in generale . Quest’anno qui a Trento stanno arrivando vari operatori sociali; e studenti, operai edili, informatici, insegnanti. Da Napoli. Così mi sento meno solo. E più triste.
Ma può ripartire Napoli? Vedo l’intervento di Braucci di ieri. Concordo. E va nella direzione di quanto scritto qui a luglio.
Ci vuole una squadra. Varia, agile, forte. E – aggiungo - qualcuno che la tenga assieme. Bisogna saperlo fare. Di questo si deve parlare. E ancora di contenuti. Ho ricominciato a farlo su Repubblica Napoli contro il balletto degli organigrammi che ha oppresso l’estate partenopea. E il 23 settembre farò un’iniziativa con Sergio D’Angelo, Isaia Sales, Adriano Giannola. Sui contenuti, sul da fare. A partire dalla città com’è.
Vedo che Pietro Spina consiglia di partire da qualcosa di concreto. Rilanciamo la raccolta differenziata – suggerisce. Sì. Ci sto. E lo ringrazio. Anche se sarà dura organizzare qualcosa. Tutti noi, Pietro, stiamo perdendo la memoria storica… delle stesse nostre battaglie. L’ultima proposta con l’appello sulla differenziata immediata la facemmo nel luglio di due (2!) anni fa. (si veda qui, con tanto di commenti e adesioni…)
Facciamo un sit-in, con le buste pronte e differenziate? Dico davvero. Anche in cinque. Muti e con il lutto al braccio. Chiamando i giornali. Un semplice gesto “situazionista”. Sono disposto a venire da Trento ad hoc.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sono tornata a casa da circa due ore dopo una interessante riunione, in Università, su tematiche legate alla formazione delle educatrici per la prima infanzia. Apro l'Unità, che acquista mia madre, e leggo un articolo così velocemente che vengo travolta dai contenuti. Lo leggo con il cuore di pedagogista e di mamma. Gruppo - classe, motivazioni, apprendimenti, stili di vita,confronto...
E' ancora possibile trovare insegnanti che scrivano con passione e competenza.
Ho avuto, come madre di un undicenne vivace e molto empatico, un' esperienza faticosa che mi ha portato a compiere una scelta sofferta. Ho spostato mio figlio dalla scuola pubblica alla scuola privata... Ho cercato di attivare un confronto con insegnanti e genitori, mi sono messa in discussione ma nulla è stato fatto per supportare una gruppo classe sul quale nessuno ha saputo e voluto intervenire per creare ben-essere relazionale tra adulti e ragazzi.Insegnanti che trattano con poco rispetto i ragazzi e ragazzi che disorientati non capiscono ....Una grande tristezza!
Ma sono molto contenta di aver letto il suo articolo... Saluti