02 giugno, 2011

L’ignominia di Rosetta e i compiti di Luigi

Gigino “ha scassato”. Ma ora per Luigi c’è da fare. E il tempo stringe.
Però la colpa prima dei tempi stretti che piombono addosso a Luigi de Magistris è di Iervolino Russo Rosa.
Ho tante volte detto che Rosetta ha governato male, tanto che mi sono candidato contro, a suo tempo. E che l’ho fatto mentre molti, compresi taluni odierni esponenti dell’inner circle del nuovo sindaco, continuavano a sostenerla e guai a chi la criticava…
Ho di recente scritto – Rosa triste  – che Iervolino Russo Rosa se ne è anche andata via male: con astio e senza stile – caratteristiche che, purtroppo, l’hanno spesso accompagnata – e soprattutto senza un bilancio del suo operare, che fosse pubblico, serio, ben composto. Un atto, questo, di raro malcostume politico.



Ora, però, la cosa si mostra ben più grave. Oltre al malcostume politico vi è stata la grave irresponsabilità istituzionale di aver lasciato un comune con un bilancio proposto e non approvato per l’anno corrente e che, secondo i revisori dei conti, ha molte entrate previste ma mai incassate, un debito molto oneroso, decine di milioni di debito fuori bilancio e i fondi di riserva oramai ridotti a quasi niente. Un bilancio che regge a mala pena i criteri di legalità formale. E che, soprattutto, non è stato approvato. Con il concreto e immediato rischio di una dichiarazione di dissesto e con i tempi per approvarlo ridotti a pochi giorni.

Sono cose abiette che piombano, dal passato, sul nuovo sindaco. E sono sfide di grande impegno e difficoltà.

Capiamoci bene: quanto ereditato da Rosetta fa sì che Luigi deve risolvere questa cosa qui entro la fine di questo mese, pena la possibile dichiarazione di dissesto o lo scioglimento del consiglio. Si paralizzerebbe l’attività del governo cittadino proprio mentre comincia la sua fatica. Sì, meno di un mese di tempo per correre ai ripari approvando un bilancio a metà anno e uscire dall’immediata empasse dovuto ai guasti che arrivano dai due lustri di Rosetta. Ventotto (28 !) giorni di tempo - mentre i normali passaggi istituzionali ne richiedono almeno altrettanti (proclamazione del sindaco, avvio del mandato, apertura del consiglio e elezione del suo presidente, nomina degli assessori, ecc.) e quasi impediscono di farlo.

E’ una roba terribile, una vera bomba a orologeria. Di cui ancora non si parla abbastanza e che va capita bene. Consiglio di leggere Massimo Lo Cicero, che di queste cose se ne intende. E anche Norberto.

Ed è un’ignominia che porta il nome della Iervolino, appunto; e la responsabilità diretta del passato governo di centro-sinistra, del consiglio comunale uscente, dei partiti che ne hanno fatto parte in quanto maggioranza. Tutti. Roba che non conosce precedenti nella storia della città e che ha pochi altri esempi in giro.
Che può fare Luigi – che in queste ore subisce questo pesantissimo trappolone, che si rivela un fardello che ostacola la via del rinnovamento?
Mi pare che i compiti ai quali è chiamato - mentre avvia le pratiche sulla raccolta differenziata, che non è rimandabile - sono, per forza di cose, i seguenti:
1 – denunciare queste cose alla città e evitare, come la peste, di inserire in giunta personale politico che, negli ultimi dieci anni, ha fatto parte del fardello che gli è piombato addosso,
2 – nominare un assessore al bilancio di grandissima competenza e capacità ricostruttiva,
3 – accelerare ogni procedura di avvio di consigliatura,
4 – mettere immediatamente in rete sul sito del Comune, rendendolo fruibile ai cittadini (anche come linguaggio) i dati di bilancio in modo da far crescere la consapevolezza, nei cittadini, della complessità dei problemi comuni: si tratta di passare assai rapidamente dalla fase di adesione alla fase di responsabilizzazione civica informata,
5 – approvare il bilancio – perché non si può fare altrimenti - rendendolo ben leggibile e esposto alla città per macro-voci; e accompagnarlo, però, con un documento di indirizzo che definisca molto bene quali ne sono le eredità nefaste, gli errori e i limiti e quali saranno i mutamenti di prospettiva in futuro. Perché si tratta, sì, di evitare il dissesto finanziario, assumendosi così la responsabilità politica della situazione ma mostrando a chiare lettere le colpe, che derivano tutte dall’ignominia precedente e indicando, al contempo, un profondo cambiamento di sostanza e metodo,
6 – definire, anche in una grande assise pubblica – costruita sulla competenza e l’ascolto - i criteri con i quali si intende decidere il bilancio in futuro, a partire da quello dell’anno prossimo: fuori dalle segrete stanze della politica politicante, come è sempre stato fin qui, e in modo partecipativo, arrivando a mostrare voci e priorità di risparmio e spesa.
Luigi – su una linea simile – non potrebbe che avere il sostegno responsabile di ogni cittadino e avvierebbe quel Municipio - “casa di vetro” di cui ha detto in campagna elettorale.

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