14 settembre, 2012

Il pane e le scarpe


Il rapporto Ocse “Education at a glance” 2012 pubblicato in questi giorni ci conferma alcuni aspetti che già conosciamo. Il nostro sistema scolastico ha due problemi storici: gli stipendi dei docenti sono inferiori al resto d’Europa; i finanziamenti non crescono abbastanza con l’aumentare dei gradi dell’istruzione.
Nel periodo considerato dal rapporto, tra il 2000 e il 2009,  le risorse per l’istruzione sono diminuite dello 0,8%. Da quando si è insediato il Governo Monti, stiamo lavorando per una prima inversione di tendenza, ottimizzando l’uso delle risorse esistenti. Però servirà anche reperire risorse fresche per la scuola, mano a mano che l’Italia esce dalle difficoltà.
All’avvio di questo anno scolastico dobbiamo rinnovare il nostro impegno per una grande riparazione nazionale. Senza mai perdere di vista, però, quello che le scuole portano avanti con successo. Da qui a dicembre, dobbiamo portare a compimento le cose avviate: il 20 Settembre presenteremo a Napoli il bando per i prototipi contro la dispersione scolastica, che partiranno in autunno. Per il concorso abbiamo un lavoro serrato: farlo bene, fornendo tutte le indicazioni per tempo e con precisione, tenendo in grande considerazione le legittime preoccupazioni dei docenti precari. Che sostengono le nostre scuole con professionalità da tanti anni.
La conferenza stampa tenuta dal Ministro Profumo per l’apertura dell’anno scolastico ha sottolineato la capacità di innovazione che tante scuole ed Enti locali stanno dimostrando. Una buona novità è anche il progetto “Messaggeri”, presentato dai Ministri Profumo e Barca. Cento ricercatori italiani all’estero verranno selezionati per portare innovazione nelle Università del Mezzogiorno, seguendo il lavoro di gruppi di ricerca italiani.
Perché, anche se è certamente difficile, noi dobbiamo fare entrambe le cose insieme: riparare e innovare.
Nel romanzo “La Tregua”, il giovane Primo Levi cerca il pane per mangiare, nella Cracovia devastata dalla guerra. Mordo Nahum, ebreo di Salonicco, gli dice “Quando c’è la guerra, a due cose bisogna pensare prima di tutto: in primo luogo alle scarpe, in secondo luogo alla roba da mangiare; e non viceversa”.
E’ un po’ così anche per l’Italia della crisi: per occuparci delle difficoltà del presente, ci servono scarpe per camminare. Le scarpe sono il metodo per riparare e innovare insieme.  Per portare il Paese fin dove deve e può arrivare, con un orizzonte di impegno e speranza.


4 commenti:

V.P. ha detto...

Gentile sottosegretario Marco Rossi-Doria, così Lei scrive sul suo blog: “Il nostro sistema scolastico ha due problemi storici: gli stipendi dei docenti sono inferiori al resto d’Europa ….”. Lo sapevamo, si sapeva, addirittura lo denunciò la stessa Gelmini alla Camera l’8 giugno 2008! Quattro anni fa e nulla è stato fatto! Richiamarlo adesso – in situazione di crisi, con nessuna iniziativa governativa che rimedi - ha il sapore di una comprensiva e gratuita esortazione alla rassegnazione! Insomma 'a raggiona è d' 'e fesse, detto in napoletano!
Qualche giorno fa, anche Elena Ugolini, alla domanda sugli insegnanti "che guadagnano il 40% in meno [delle medie Ue o Ocse]", ha risposto che "Per quanto riguarda gli insegnanti abbiamo tanta strada da fare"!
Il Miur deve essere ben consapevole della duplice …. consapevolezza dei docenti: sul loro trattamento economico e sulla latitanza governativa. Poi possiamo continuare ad affrontare e a confrontarci sugli altri problemi.
Cordiali Saluti,
Vincenzo Pascuzzi

Anonimo ha detto...

Gentile sottosegretario non dimenticate i precari inseriti nelle graduatorie ad esaurimento, specie quelli della classe a025 (Disegno e storia dell'arte). Siamo stati martoriati dalla riforma, ad oggi 17 settembre 2012 la maggior parte degli uffici scolastici proviciali italiani non vede per questa classe di concorso a025 convocazioni nemmeno per posti a tempo determinato. Siamo delusi perchè dopo aver studiato, aver prestato servizio per anni nella scuola italiana, senza fissa dimora mutuo da pagare famiglia da sfamare, matrimonio d'affrontare e giovinezza che sempre più scompare. Resta per noi una beffa sapere che ci sono posti liberi offerti così grazie ad un concorso che parecchi di noi ha già affrontato superando le prove abilitanti, per favore faccia qualcosa per noi lei è un gran Maestro ascolti questa voce agisca illuminato dalla sapienza che sempre la contraddistingue. Fermate per favore la tirannia dei presidi con le graduatorie d'istituto che le pubblichino sul sito della scuola con eventuali convocazioni aiutateci stiamo pagando solo noi non è giusto aiutate la scuola a crescere con più risorse e meno tagli sottosegretario faccia qualcosa per noi. Grazie.

Anonimo ha detto...

Ieri ho scritto al sig. Sottosegretario ricordandogli che non solo le retribuzioni dei docenti sono inferiori al rest d'Europa, e del resto questa è una lamentela antica, ma che, a meno di interventi dell'ultima ora gli anni 2011 e 2012 per il personale della scuola non avranno nemmeno validità giuridica. Oggi, sulla prima pagina del Corriere, la notizia che i dipendenti del Senato stanno manifestando per non perdere il loro scatti automatici in busta paga. Nell'articolo un paragone con i docenti, che riporta le sei fasce senza dire che questi due anni non verranno considerati. Non posso pensare che sia possibile realizzare un'ingiustizia così grande.

l. ha detto...

Se la ragione è dei fessi, verrebbe da dire, il dare ragione è dei furbi. Lo dico con molta amarezza, ma la comprensione ed il cordoglio di ministri e sottosegretari suonano offensivi. A loro spetta il compito di trovare soluzioni. Ci si è mai chiesti, per caso, se il declino economico e sociale non faccia dell'insegnamento una scelta di ripiego?
L'Italia non ha soldi per rendere accettabilmente dignitose le retribuzioni. Bene. Cosa dire allora del sistema dell'attribuzione delle sedi, ancora ancorato ad un paleolitico, privo di automobili e ignaro del costo dei carburanti?
Non è vero che nulla si può fare. Basterebbe avere un po' di fantasia, un po' di buona volontà e un po' di rispetto.
l.