20 dicembre, 2012

Una risposta ai docenti diplomati magistrali


Da diversi mesi ricevo continue sollecitazioni da un gruppo di insegnanti della scuola primaria
e dell’infanzia. Si tratta di maestri che hanno conseguito il diploma magistrale entro l’anno 2001-02, che chiedono di essere riconosciuti come abilitati all’insegnamento e con pari dignità con gli altri docenti abilitati. Scrivono a me in virtù del fatto che nel lontano 1974 ho preso il diploma magistrale e due anni dopo ho iniziato a fare il maestro, mestiere che ho svolto per tutta la vita. In quanto Sottosegretario “diplomato magistrale”, insomma, ritengono contraddittoria e insoddisfacente la risposta all’interrogazione parlamentare che ho fornito alla Camera sulla loro ammissione al concorso per il reclutamento dei nuovi docenti.
Ho dato disponibilità ai loro rappresentanti per un incontro istituzionale in cui fornire risposte adeguate, ma non è stato loro possibile recarsi a Roma. Dato che non mi sembra il caso di liquidare la questione con una telefonata, voglio dare a questo punto una spiegazione pubblica - il più possibile chiara anche ai non addetti ai lavori - della mia posizione sul tema.

Ho conseguito il diploma magistrale nel 1974 perché volevo fare l’insegnante. In seguito tentai due concorsi: il primo non lo passai e ho quindi trascorsi due anni svolgendo alcune supplenze nelle scuole elementari di Roma. Nel 1976 vinsi il concorso e pochi mesi dopo entrai in classe con il mio primo incarico di ruolo a Primavalle. Ci tengo a specificare come all’epoca i concorsi fossero l’unico sistema per accedere a tempo indeterminato all’insegnamento. Ogni due anni veniva offerta una possibilità di vincere il concorso: chi vinceva, aveva il posto. Chi perdeva, se voleva, poteva ritentare dopo due anni e fare il supplente nel frattempo. Era un sistema chiaro, che garantiva delle certezze.

Quel che è successo dopo è storia: nel 1998 si decise di prevedere che gli insegnanti - tutti gli
insegnanti, anche quelli della scuola primaria – dovessero essere laureati e abilitati. Una scelta a mio avviso adeguata ai tempi perché, come è noto, avere insegnanti laureati è in tutto il mondo una garanzia di qualità dell’istruzione, in epoca di grande vastità e complessità del sapere. Si propose un modello nel quale per essere insegnanti occorreva anche avere svolto un percorso professionale che conferiva l’abilitazione. Questo percorso aveva due strade possibili: aver completato il corso di laurea in scienze della formazione primaria, che già prevede al proprio interno ore di tirocinio e messe in prova professionali, oppure, per chi aspirava ad insegnare alle secondarie, frequentare le SSIS. Nel 2008/09 le SSIS sono state sospese e si è deciso di sostituirle con il Tirocinio Formativo Attivo (TFA), attivato per la prima volta nel 2011/12 dall’attuale Governo.

Occorre sottolineare, però, che dal 1999 al 2012 non si sono più svolti concorsi ordinari.Tuttavia, al solo fine di conseguire l’abilitazione/idoneità e la successiva iscrizione nelle graduatorie ad esaurimento, nel 2004 sono stati indetti concorsi riservati a coloro che erano in possesso del titolo di studio necessario e con esperienza professionale di 360 giorni di servizio In questo modo, le nomine in ruolo sono avvenute, nel frattempo, scorrendo per il 50% le graduatorie dei concorsi precedenti e per l’altro 50% scorrendo le graduatorie permanenti. rese giustamente ad esaurimento dal Ministro Fioroni e poi riaperte dal Parlamento per sanare la situazione di categorie di docenti per varie ragioni rimasti esclusi. In 13 anni di lunghe code, tagli agli organici e innalzamento dell’età pensionabile la situazione è diventata ancor più complessa.

In questo quadro è giunto il Governo di cui faccio parte. Abbiamo ereditato una situazione complessa, che coinvolge centinaia di migliaia di docenti o aspiranti tali con storie diverse, esperienze diverse, percorsi formativi e titoli diversi. Non abbiamo creato la precarietà. L’abbiamo ereditata.

Così siamo partiti da due domande: può un paese normale permettersi ancora anni senza concorso? Può d’altra parte chiudere le porte a tanti docenti precari che già lavorano a scuola? 


Queste due domande richiedono due no. Così abbiamo deciso di valorizzare lo strumento concorsuale, tornando ad applicare la legge, che prevede che il 50% dei posti disponibili siano attribuiti tramite concorso e il restante 50% mediante le graduatorie ad esaurimento. Abbiamo indetto il primo concorso ordinario dopo tredici anni (nel 1999 ultimo per la primaria e materna) a cui possono partecipare tutti gli abilitati, siano iscritti alle graduatorie oppure no. Chi vince il concorso ottiene il posto e consegue l’abilitazione, chi non lo vince potrà avere una nuova chance, come accadeva un tempo.

I docenti diplomati magistrali, dato che la normativa del 1998 rischiava di colpirli ingiustamente in modo retroattivo, hanno ottenuto nella stessa norma un riconoscimento del valore del proprio titolo di studio come titolo pienamente valido per l’accesso alle procedure concorsuali. Il senso della norma era chiaro: continuare a consentire ai diplomati magistrali di partecipare ai concorsi ordinari per accedere all’insegnamento. Molti di loro in questi anni hanno insegnato nelle scuole statali e in quelle paritarie. Non hanno potuto iscriversi nelle Graduatorie ad esaurimento e potranno però partecipare al concorso, anche se il loro diploma attribuisce un punteggio minore della laurea abilitante o del corso professionale presso le SSIS o i TFA. Nessuno li ha esclusi, né potrà farlo in futuro, dall’insegnamento.

Provare a riparare ai danni prodotti dalla formazione cronica del precariato richiederà anni. In questo anno da Sottosegretario mi sono continuamente interrogato sulla responsabilità della classe dirigente, della politica, delle parti sociali, delle istituzioni e delle Amministrazioni. E ho concluso che è giunto il tempo di smettere di fare facili promesse per centinaia di migliaia di persone, per poi smentirsi e non mantenerle. Dobbiamo applicare le leggi e cercare di rimettere in moto un sistema di formazione, abilitazione e reclutamento dei docenti che offra certezze nei tempi e nei percorsi e che sappia poi selezionare, tramite concorso per prova e concorso per titoli, come la legge prevede. Non saranno risolti con la bacchetta magica tutti i problemi. Ma forse eviteremo la guerra fra categorie di insegnanti e offriremo ai giovani che vogliono insegnare una possibilità per farlo. Visto che sino ad ora non ne hanno avute.

41 commenti:

Anonimo ha detto...

Rosa DE PASQUALE (PD), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta fornita dal rappresentante del Governo, stigmatizzando, in particolare, il fatto che il conseguimento del titolo a conclusione dei corsi di studio dell'istituto magistrale abiliti a sostenere un concorso ma non abiliti all'insegnamento. Considera tale affermazione, infatti, contraddittoria rispetto alla normativa vigente. In primo luogo, ritiene che anche coloro che abbiano conseguito l'esame finale in tali corsi di studio debbano essere abilitati all'insegnamento e, in secondo luogo, considera improprio il richiamo alla normativa vigente per giustificare tale previsione. Cita, a sostegno della sua tesi, il recente riconoscimento, da parte della Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e per l'autonomia scolastica presso il Dipartimento per l'istruzione, come titolo abilitante per la docenza primaria, di un titolo di studio, conseguito da una cittadina rumena, avente le medesime caratteristiche del diploma di maturità magistrale italiano, secondo il vecchio ordinamento. Suggerisce fin d'ora al Governo, quindi, una soluzione intermedia - che costituirà oggetto di una risoluzione di cui preannunzia la presentazione - con l'inserimento di coloro che hanno conseguito il diploma di maturità magistrale in un'apposita fascia, per quanti non sono inseriti nelle graduatorie ad esaurimento, al fine di permetterne l'accesso all'insegnamento. http://leg16.camera.it/_dati/leg16/lavori/stenografici/framedinam.asp?sedpag=..%2Fbollet%2F201211%2F1108%2FHTML%2F07%2Fframe.htm

Anonimo ha detto...

Manuela GHIZZONI, presidente, replicando in qualità di cofirmataria, si dichiara insoddisfatta della risposta fornita dal rappresentante del Governo, che, recando indicazioni relative all'accesso dei diplomati magistrali alle scuole paritarie, non risulta pertinente rispetto alla problematica prospettata nell'atto parlamentare in questione. Auspica, quindi, che il Governo fornisca in tempi brevi notizie in merito alle iniziative legislative che intende assumere al fine di salvaguardare il valore di abilitazione all'insegnamento dei diplomi di maturità magistrale, tema affrontato dalla Commissione anche la scorsa settimana, nell'ambito delle audizioni informali svolte. http://leg16.camera.it/_dati/leg16/lavori/stenografici/framedinam.asp?sedpag=../bollet/201210/1002/HTML/07/frame.htm

Anonimo ha detto...

impegna il Governo:
a rivalutare il dettato dell'articolo 15, comma 16, del decreto ministeriale n. 249 del 2010, alla luce di quanto evidenziato in premessa;

a sancire, con apposito atto, ed in modo inequivocabile, il valore abilitante dei corsi di istituto magistrale iniziati entro l'a.s. 1997-98 e conclusi entro l'a.s. 2001-02;

ad assicurare, in coerenza con il principio di non disparità e non discriminazione, ai docenti in possesso di diploma di maturità magistrale conseguito al termine dei corsi di istituto magistrale iniziati entro l'a.s. 1997-98 e conclusi entro l'a.s. 2001-02, la possibilità di accedere alle procedure di reclutamento nella scuola statale alle medesime condizioni dei docenti abilitati al termine dei corsi di laurea in scienze della formazione primaria o con titolo estero riconosciuto in Italia.

(7-01033) «De Pasquale, Coscia, Ghizzoni, Siragusa». http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAtto=62874&stile=6&highLight=1&paroleContenute=%27RISOLUZIONE+IN+COMMISSIONE%27

Anonimo ha detto...

risulta opportuno, a 13 anni dall'estinzione del titolo, consentire loro di uscire da una graduatoria per accedere, pur in condizione di oggettivo sfavore, all'interno di graduatorie, offrendo la possibilità, pur in assenza di ingresso in ruolo, di continuare a svolgere il proprio lavoro;a livello d'impegno economico, il MIUR non avrebbe ulteriori oneri poiché sarebbe solo una graduatoria "in coda" ed andrebbe a sostituire la III fascia d'Istituto.

Il Consiglio regionale, impegna il Presidente e l'Assessore competente a sollecitare il MIUR a chiarire la posizione di tutti i diplomati magistrali e per coloro che abbiano conseguito il titolo di istituto magistrale, all'interno del bando concorsuale stesso, salvaguardando il valore di abilitazione all'insegnamento dei diplomi di maturità magistrale conseguiti entro l'anno scolastico 2001/2002

Torino, 20 Novembre 2012

PRIMO FIRMATARIO Giovanna Pentenero

Altre firme

http://www.consiglioregionale.piemonte.it/mzodgint/servlet/documentExtractor
http://www.consiglioregionale.piemonte.it/mzodgint/jsp/AttoSelezionato.jsp?ATTO=90922

Anonimo ha detto...

preso atto che:- la problematica oggi in argomento non può trovare soluzione in ambito regionale;- la situazione, però, soprattutto in questo particolare momento storico, appare meritevole dl attenzione;- numerosi cittadini sardi in possesso del suddetto titolo di studio sono, forse ingiustamente, esclusi dalle graduatorie con gravissimo pregiudizio,


chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per conoscere se:1) siano a conoscenza di tale situazione discriminante;2) intendano interloquire con il Ministro della pubblica istruzione al fine di conoscere gli intendimenti in merito alla posizione del titolari di maturità magistrale ed alla funzione abilitante del relativo diploma.


Cagliari, 8 novembre 2012

http://consiglio.regione.sardegna.it/XIVLegislatura/Interrogazioni/Irg0984.asp

Fabio Albanese ha detto...

Egregio Dott. Rossi Doria,
il sottoscritto si è reso disponibile ben DUE volte al colloquio telefonico, e nell'era dell'informazione digitale non è necessario spostarsi di persona (soprattutto se la "controparte" deve anche lavorare per vivere). Mi sono occupato per 12 anni di assistenza a clienti e Le assicuro che con un computer ed un telefono, si può dirimere qualunque questione.
E per ben DUE volte la SUA segreteria ha disdetto l'appuntamento. Non sto nemmeno a sindacare sui motivi.
Io sono qui a chiedere, ancora una volta e PUBBLICAMENTE, se LEI riconosce quanto sancito dall'art. 197 c. 1 del testo unico e dall'art. 15 comma 16 del DPR 323/1998. Mi basta una risposta monosillabica: si o no!
Io, peraltro, NON Le ho mai chiesto di spiegarmi nulla sui concorsi, mi sono limitato a chiedere se l'affermazione "Il diploma magistrale abilita in modo permanente all'insegnamento nella scuola elementare" sia VERA o FALSA. A prescindere dalle politiche di arruolamento nella scuola statale.
Le sa bene che state mettendo a rischio 10.000 posti di lavoro nella scuola paritaria grazie alla fantasiosa creazione di percorsi "abilitanti" (ordinari o futur-speciali non importa) poiché state privando il titolo del suo valore abilitante in un modo che non s'era mai visto nella storia della Repubblica: con una norma illegittima ed anticostituzionale. Come del resto sottolineato non solo da tre interrogazioni parlamentari, ma anche da una risoluzione, fatta cadere ad arte.
Le risposte politiche non mi interessano. Si è voluto evitare il dialogo. E ne prendo atto.
Per cui a nome di circa 10.000 diplomati magistrale Le chiedo:
1. L'art. 197 c.1 del testo unico e l'art. 15 comma 7 del DPR 323/1998 sono Norme dello Stato che tutti sono tenuti a rispettare e far rispettare ?
2. Io posso o no svolgere la professione di insegnante di scuola primaria paritaria anche a tempo indeterminato ?
3. E' al corrente che il cosidetto concorso magistrale (ordinario o riservato) non ha MAI avuto funzione abilitante in quanto come afferma anche la Corte Costituzionale il titolo è "in sé" abilitante ?
4. Perché a me e tanti altri è stato negato di poter ottenere il riconoscimento del titolo all'ESTERO ? Per non aver svolto un concorso per insegnare nella statale ? E se a me NON INTERSSASSE NULLA della statale ? Forse che un medico italiano per essere riconosciuto all'estero deve aver anche svolto attività medica in un ospedale pubblico ?
5. Ma al Ministero CHI comanda ? Perché il signor Chiappetta ha affermato di non rilasciare la dichiarazione di conformità del titolo per paura che io chiedessi l'inserimento nelle graduatorie ad esaurimento ? Perché ha distribuito i miei dati personali alle Direzioni Regionali di tutta Italia senza la mia autorizzazione ?
Grazie per le risposte se vorrà fornirle in pubblico, visto che al telefono non è stato possibile.
Distinti saluti.
Fabio Albanese
Maestro abilitato ex art. 197 c.1 del testo unico e ex art. 15 comma 7 del DPR 323/1998

Fabio Albanese ha detto...

"Dobbiamo applicare le leggi e cercare di rimettere in moto un sistema di formazione, abilitazione e reclutamento dei docenti che offra certezze nei tempi e nei percorsi e che sappia poi selezionare, tramite concorso per prova e concorso per titoli, come la legge prevede."

Perfetto, inziiate a rispettare ed applicare le Leggi:

art. 197 comma 1 del Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297: “A conclusione degli studi svolti nel ginnasio-liceo classico, nel liceo scientifico, nel liceo artistico, nell’istituto tecnico e nell’istituto magistrale si sostiene un esame di maturità, che e esame di Stato e si svolge in unica sessione annuale. Il titolo conseguito nell’esame di maturità a conclusione dei corsi di studio dell’istituto tecnico e dell’istituto magistrale abilita, rispettivamente, all’esercizio della professione ed all’insegnamento nella scuola elementare; restano ferme le particolari disposizioni recate da leggi speciali.”;

Decreto Interministeriale 10 marzo 1997,
premessa: “Visto (…) l’articolo 197 comma 1, nei quali è attribuito valore abilitante all’insegnamento nelle scuole materne ed elementari ai titoli che si conseguono al termine del corso di studi della scuola magistrale e dell’istituto magistrale (…)“”
art. 2 comma 1: “I titoli di studio conseguiti al termine dei corsi triennali e quinquennali sperimentali di scuola magistrale e dei corsi quadriennali e quinquennali sperimentali dell’istituto magistrale, iniziati entro l’anno scolastico 1997-1998, o comunque conseguiti entro l’a.s. 2001-2002, conservano in via permanente l’attuale valore legale e consentono di partecipare alle sessioni di abilitazione all’insegnamento nella scuola materna, previste dall’art. 9, comma 2, della citata legge n. 444 del 1968, nonché ai concorsi ordinari per titoli e per esami a posti di insegnante nella scuola materna e nella scuola elementare, secondo quanto previsto dagli articoli 399 e seguenti del citato decreto legislativo n. 297 del 1994.”;

art. 15 comma 7 del Decreto del Presidente della Repubblica 23 luglio 1998 n. 323: “I titoli conseguiti nell’esame di Stato a conclusione dei corsi di studio dell’istituto magistrale iniziati entro l’anno scolastico 1997/98 conservano in via permanente l’attuale valore legale e abilitante all’insegnamento nella scuola elementare. Essi consentono di partecipare ai concorsi per titoli ed esami a posti di insegnante nella scuola materna e nella scuola elementare.”;

Circolare Ministeriale n. 31 del 2003 – definita dal Ministero come “interpretazione autentica” della Legge 62/2000 con nota prot. n. 3070/A7a del 23.7.2004:
Punto 4.1: “Il personale docente delle scuole paritarie deve essere in possesso della abilitazione prescritta per l’insegnamento impartito, fatto salvo quanto previsto dall’art. 1, comma 4-bis della legge 10 marzo 2000, n. 62 e successive modificazioni. Resta salvo altresì il valore abilitante del diploma conseguito entro l’a.s. 2001-2002 a conclusione dei corsi ordinari e sperimentali delle scuole magistrali per l’insegnamento nella scuola dell’infanzia e degli istituti magistrali per l’insegnamento nella scuola dell’infanzia e nella scuola elementare.“

Nota 29 aprile 2011, protocollo n.1065: “Si intende precisare che il dettato del 249/2010 non muta la previgente normativa e fa salvo il valore del titolo conseguito in ordine (…) alla possibilità di ottenere contratti a tempo indeterminato nelle scuole paritarie.”;

fiore giallo ha detto...

Copio/Incollo dal lei, maestro di strada < E ho concluso che è giunto il tempo di smettere di fare facili promesse per centinaia di migliaia di persone, per poi smentirsi e non mantenerle. Dobbiamo applicare le leggi e cercare di rimettere in moto un sistema di formazione, abilitazione e reclutamento dei docenti che offra certezze nei tempi e nei percorsi e che sappia poi selezionare.....> Che bello avete deciso di RISPETTARE LA LEGGE? DAVVERO? ALLORA NOI DIPLOMATI MAGISTRALI SIAMO ABILITATI..e stop IL GIOCO E' FINITO

fiore giallo ha detto...

Le chiediamo PUBBLICAMENTE, se LEI riconosce quanto sancito dalla legge, "Il diploma magistrale abilita in modo permanente all'insegnamento nella scuola elementare", a prescindere dalle politiche di arruolamento nella scuola statale.

Coordinamento Nazionale Diploma Magistrale ha detto...

Siamo pronti a querelare chiunque affermi che il diploma magistale non sia "in sé" abilitante così come sancito dalla normativa citata.

Anonimo ha detto...

Dopo aver letto la sua lettera mi convinco sempre di più che lei non vuole proprio risponderci!Le abbiamo chiesto di risponderci in base ai riferimenti normativi.Ma possibile che fino alla fine non riesce a darci una risposta chiara?
Castriotta Anna Rita

Anonimo ha detto...

Gentile sottosegretario e collega maestro, condivido la maggior parte delle opinioni che ha espresso. Credo che il concorso sia un'ottima opportunità per misurarsi, per mettere in gioco le proprie conoscenze e competenze. Nonostante tutto, credo serva anche un pizzico di fortuna... i candidati sono tanti, i posti sono pochi! Ma voglio credere che la fortuna sia solo la più piccola delle variabili che condizioneranno l'esito positivo della prova scritta.
Sono laureata in Scienze della Formazione Primaria (abilitata per l'insegnamento nella scuola primaria) e sto conseguendo una seconda (e identica) laurea per conseguire l'abilitazione all'insegnamento nella scuola dell'infanzia e al sostegno didattico. Nella mia vita non ho mai smesso di studiare, un po' per dovere, molto più di "un po'" per piacere. Mi preparo alla prova scritta con tanta speranza e con la voglia di dare prova delle mie conoscenze e competenze. Quanto vorrei, però, che ci fosse dato più tempo per preparare questa prova. Molti di noi stanno lavorando a scuola e diventa difficile conciliare studio e lavoro. Febbraio (perchè alcune indiscrezioni dicono che lo scritto sarà in quel mese) è troppo vicino. Concedeteci almeno un mese in più, grazie! Vogliamo arrivare ben preparati!!
Grazie per l'attenzione, buon lavoro e buone feste!

Anonimo ha detto...

Ridurre all'osso il punteggio del nostro diploma rispetto ai laureati in SFP ha lo stesso significato della sua risposta, giunta comunque gradita dopo mesi di indecoroso silenzio: ci considera a metà,vuole girare intorno alla questione senza prendere posizione, forse per trascinarci fino a disperderci per sfinimento.
Il nostro diploma, che permette alla maggioranza degli insegnanti di ruolo di insegnare, scade quotidianamente e ad ogni aggiornamento di graduatoria vediamo passare avanti i vincitori del vecchio concorso e breve anche dei nuovi, e i novelli e legittimi abilitati. Non è forse questo un modo per sopprimerci e negare il valore abilitante di un titolo che invece quel valore lo conserva in modo permanente?Quale fututo per noi?

Anonimo ha detto...

Questa risposta a metà, data alla fine della legislatura e che lascerà la patata bollente nelle mani del prossimo ministro non e' per noi accettabile e ci costringerà nuovamente a rivolgerci al giudice stavolta quello penale. Dispiace a chi come me oggiha partecipato alla prova scritta di un concorso serio come insegnante di scuola infanzia al comune di Roma leggere le sue parole. Riflettete sulle nostre motivazioni anche se ormai siete in uscita dal palazzo. Grazie. Barbara Bernardi

sapevatelo ha detto...

Chiunque vi dica che avete possibilità di ricorrere alla magistratura penale per questa questione è un cane, nella migliore delle ipotesi, un truffatore nella peggiore.

Anonimo ha detto...

Gentile maestro Rossi-Doria come mai nelle Gae ci sono docenti rumeni con il nostro medesimo titolo di studio e NESSUN CONCORSO????Vorra' forse dire che l'abilitazione sta nel titolo??A domanda risponda!grazie.Giulia Bertelli che si rivolgerà a breve alla giustizia penale !

D.C. ha detto...

alle soglie del 2013 l'insegnante di ogni ordine e grad o DEVE ESSERE ALMENO LAUREATO! NO AI DIPLOMATI MAGISTRALI SE NON POSSIEDONO LA LAUREA, QUALUNQUE ESSA SIA E NON PER FORZA SC. FORMAZIONE PRIMARIA! LAUREA COME SBARRAMENTO PER INSEGNARE! LA LEGGE DEVE TUTELARE I FUTURI BAMBINI E IL LORO DIRITTO ALLO STUDIO AD AVERE INSEGNANTI QUALIFICATI!

Anonimo ha detto...

Caro ANINIMO delle 18:25, forse i docenti rumeni di cui parla si sono regolarmente e legittimamente laureati in scienze della formazione primaria prima della chiusura delle graduatorie ad esaurimento. Prima di rivolgersi alla "giustizia penale" pensi bene al peso delle sue affermazioni...

Anonimo ha detto...

Di lauree ne ho due, ho studiato le materie che i laureati studiano all'università presso l'istituto magistrale per 4 anni di fila, ogni giorno. Ho sostenuto un esame finale e sono abilitata per legge. Difendiamo piuttosto i bambini da certi modi ottusi di giudicare la realtà e discriminre per sentito dire senza alcuna cognizione di causa. I vecchi diplomati magistrale, con o senza laurea, sono più che degni e in grado di insegnare. Attualmente il diploma impedisce di passare di ruolo, ed è questo uno dei diritti che rivendichiamo, non di insegnare, perchè anche se come supplenti lo facciamo con risultati brillanti, da sempre.

Fabio Albanese ha detto...

La legge parla chiaro:

art. 197 comma 1 del Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297: “Il titolo conseguito nell’esame di maturità dell’istituto magistrale abilita all’insegnamento nella scuola elementare";

art. 15 comma 7 del Decreto del Presidente della Repubblica 23 luglio 1998 n. 323: “I titoli conseguiti nell’esame di Stato a conclusione dei corsi di studio dell’istituto magistrale iniziati entro l’anno scolastico 1997/98 conservano in via permanente l’attuale valore legale e abilitante all’insegnamento nella scuola elementare. Essi consentono di partecipare ai concorsi per titoli ed esami a posti di insegnante nella scuola materna e nella scuola elementare.”;

Circolare Ministeriale n. 31 del 2003 – definita dal Ministero come “interpretazione autentica” della Legge 62/2000 con nota prot. n. 3070/A7a del 23.7.2004:
Punto 4.1: “Il personale docente delle scuole paritarie deve essere in possesso della abilitazione prescritta per l’insegnamento impartito, fatto salvo quanto previsto dall’art. 1, comma 4-bis della legge 10 marzo 2000, n. 62 e successive modificazioni. Resta salvo altresì il valore abilitante del diploma conseguito entro l’a.s. 2001-2002 a conclusione dei corsi ordinari e sperimentali delle scuole magistrali per l’insegnamento nella scuola dell’infanzia e degli istituti magistrali per l’insegnamento nella scuola dell’infanzia e nella scuola elementare.“

Anonimo ha detto...

I maestri rumeni hanno il bacalaureat e basta come titolo d'accesso e non e' una laurea. Informati ignorante! P.s noi insegnamo anche più di coloro che sono laureati in sfp visto che le paritarie preferiscono chi ha il vecchio titolo e più esperienza .

Maestra Valeria ha detto...

NOn è detto che i Diplomati magistrali non siano laureati. La maggior parte del coordinamento Diploma magistrale ha una laurea ma non certamente in scienze della formazione, in quanto già abilitati secondo legge con il diploma. Perchè gli infermieri con il corso che organizzavano le Asl hanno il riconscimento dello stesso Diploma di Laurea che adesso organizza l'università in scienze infermieristiche, mentre noi siamo in un eterno limbo??? Perchè i sindacati non ci hanno aiutato??? Lei Sottosegratario ha fatto carriera e le faccio i miei complimenti ma pensi a chi tutti i giorni fa supplenza, aspetta con ansia quello squillo del telefono, organizza i percorsi per i vari istituti per poi sapere che non avrà mai la possibilità di avere una cattedra annuale perchè si trova in III fascia d'Istituto e vieni annualmente sorpassato da gente che in aula non c'è mai stata e che spesso e volentieri scrive "un'altro e qual'è"

Anonimo ha detto...

Il ricorso alla giustizia è uno degli strumenti di difesa del cittadino per vedere rispettati i propri diritti e per risolvere problematiche connesse alle leggi. Forse troppo difficile da spiegare in due parole a chi dimostra di non aver letto fino in fondo i commenti del collega Fabio e le sue dichiarazioni, affermando che "Chiunque vi dica che avete possibilità di ricorrere alla magistratura penale per questa questione è un cane, nella migliore delle ipotesi, un truffatore nella peggiore." evidentemente carissimo "sapevatelo " non sai che i riferimenti e gli ATTI firmati dai rappresentanti del MIUR ci sono eccome, quindi gli estremi per una denuncia nei confronti del funzionario MIUR ci stanno tutti. (il nome e cognome lo trovi nei commenti del collega).
Ci rifletta Sottosegretario, ci rifletta. B.B.

Anonimo ha detto...

E comunque in questa sua non risposta non lo dice che non siamo abilitati. Com'e mai?

Anonimo ha detto...

Gentile maestro Rossi Doria, ce lo dica con chiarezza: noi diplomati magistrale (solitamente laureati come la sottoscritta) siamo o non siamo in possesso di un titolo abilitante?? Perchè continuiamo ad essere relegati in terza fascia?? Perchè dobbiamo vederci scavalcare da colleghi rumeni con titoli del tutto equivalenti ai nostri?? Perchè per il nostro Paese i nostri diritti valgono meno dei diritti degli altri?? maestra Marina Riello

Anonimo ha detto...

POSIZIONE PD
Diplomati Magistrali, la risoluzione presentata dai Deputati PD
pubblicato il 11 dicembre 2012

http://www.partitodemocratico.it/doc/247582/diplomati-magistrali-la-risoluzione-presentata-dai-deputati-pd.htm

Anonimo ha detto...

Caro aninomo delle 19:14, l'espressione "informati ignorante" la trovo irrispettosa, non solo nei miei confronti... se stiamo discutendo seriamente le parole che hai utilizzato non aiutano di certo ad affrontare la questione in modo costruttivo. Auspicherei un abbassamento dei toni. E poi: esiste un parametro di giudizio capace di "misurare" la qualità dell'insegnamento? Come fai a dire "noi insegnamo anche più di coloro che sono laureati in sfp visto che le paritarie preferiscono chi ha il vecchio titolo e più esperienza"?? Per cortesia, basiamo la discussione su dati oggettivi. Quanto ai colleghi originari della Romania... quelli che conosco io hanno regolarmente frequentato i corsi qui in Italia e sono dottori a tutti gli effetti, ergo il loro inserimento in GAE è del tutto legittimo.

Anonimo ha detto...

Io sono stufa, stufa di veder calpestati i miei diritti e la mia professionalità, stufa di vedermi scavalcata, di dover salutere i miei bimbi ogni anno...e poi perchè punti in meno al concorso??? Esigo che mi vengano valutati i 10 anni di precariato!

Fabio Albanese ha detto...

Il MIUR afferma ufficialmente il falso nel proprio sito affermando che solo la laurea in scienze della formazione primaria abiliti all'insegnamento nella scuola primaria:
http://www.istruzione.it/urp/titoli_accesso.html
Ho provveduto a mandare richiesta di chiarimenti all'URP e in copia alle Organizzazioni dei Sindacati e dei Gestori delle scuole paritarie Cattoliche.

giuseppina ha detto...

dovreste solo vergognarvi e basta! I diplomati magistrale lavorano da anni, e lo fanno sul serio, quindi non tirate fuori la storia che una laurea vale di più! sulla carta certamente, ma non sul campo, e se asserite il contrario registro le mie insipide colleghe laureate che non sanno che pesci pigliare, in aula!
E siamo noi, ricordatelo, noi i senza diritto! quelli che coprono i buchi, quelli che dopo aver tirato faticosamente su una classe si sentono dire: "a casa, ora, è arrivato l'abilitato!"
Rossi Doria, il tempo che Betta filava è finito per tutti! per i politici, per i ladri, e anche per coloro che governano male e non riconoscono i diritti dei lavoratori onesti! Prima o poi ci dovrete dare ragione, con le buone o con le cattive!

Anonimo ha detto...

Ivana Santoponte:
Esatto signor Rossi Doria: iniziamo ad applicare le leggi. I possessori del diloma magistrale hanno il pieno diritto di essere inseriti almeno in seconda fascia e non di continuare a fare i tappabuchi insieme ai non abilitati delle graduatorie di circolo ed istituto.
La legge parla chiaro e per anni é stata ignorata e raggirata: torniamo alla legalita. BASTA PAROLE, VOGLIAMO UNA RISPOSTA.

Anonimo ha detto...

Signore, perdonalo perché non sa quello che fa..e nemmeno quello che dice!!

Fabio Albanese ha detto...

"Tagliare le gambe ai diplomati magistrale" Sembra essere questa la "parola d'ordine" del MIUR. Lo dimostrano i fatti degli ultimi due anni. Hanno prima affermato che i diplomati magistrali erano "abilitati" ma non "idonei" ad insegnare. Fatto loro presente che se non fossero stati "idonei" non sarebbero da considerare validi i contratti stipulati per le supplenze, hanno quindi negato che il titolo possa essere riconosciuto all'estero. Fatto presente che il titolo dovrebbe poter essere riconosciuto all'estero a prescindere dall'aver o meno svolto un concorso per la statale, in quanto permette di insegnare anche a tempo indeterminato nella paritaria, hanno deciso che quanto sancito da precise norme dello Stato, debba considerarsi carta straccia, arrivando a negare, con assurdi giri di parole, il valore abilitante del titolo e quindi si stanno accingendo a negare anche la possibilità - da sepre esistente - di insegnare nelle paritarie a empo indeterminato.
A che scopo tutto ciò ? Semplice: poter vendere le ri-abilitazioni-truffa proposte con l'art. 15 comma 16 del decreto che ha istituito i TFA.
Hanno bandito un concorso finalizzato a togliersi dai piedi - dalla scuola statale - i diplomati magistrale, riservando loro un trattamento discriminatorio in termini di punteggio. Ora cercano, negando il valore abilitante del titolo, di mettere fine a circa 10.000 contratti di docenti della scuola paritaria. Salvo che non accettino il ricatto della negazione dell'abilitazione conseguita.
E' la prima volta nella storia della Repubblica che un titolo professionale viene privato del suo valore in modo arbitrario e a posteriori. E' un fatto grave, che crea, comunque, un pericoloso precedente. Per la prima volta una norma che sancisce un diritto acquisito in modo permanente viene nei fatti privata d'efficacia su iniziativa del Governo. Insomma l'esecutivo si è sostituito al Legislatore in modo incostituzionale.
Rifletteteci: oggi tocca ai diplomati magistrale, domani potrebbe toccare a chiunque altro, se le casse universitarie richiederanno di dover erogare nuove "forme di abilitazione" in sostituzione ed aggiunta a quello che già avete.

Fabio Albanese ha detto...

Caro Rossi Doria, invece di risponderci con inutili giri di parole pieni di finta compassione, perché per i diplomati magistrale non è stato fatto, e non si vuole fare ora, ciò che è stato fatto per gli infermieri professionali diplomati (precedenti l'istituzione della laurea in scienze infermieristiche), ovvero l'equiparazione del vecchio al nuovo titolo così come sancito anche dalle norme comunitarie (art. 12 della Direttiva 2005/36/CE) ? Lei era nella posizione di poterlo fare. E non l'ha fatto !
Ci scrive: " ritengono contraddittoria e insoddisfacente la risposta all’interrogazione parlamentare che ho fornito alla Camera". Grandioso! Se Lei è insoddisfatto di ciò che Lei stesso afferma qualcosa non torna !
Addirittura "contraddittoria", contraddittoria rispetto a cosa ? A quanto sancito da Legge dello Stato ? Ritiene, forse, di aver fornito una risposta che nega, o quantomeno non rispetta in toto, la Legge ?
E' stato obbligato a farlo ? Da chi ? Chi manovra i fili ? E perché ? Ci faccia nomi e cognomi.

Anonimo ha detto...

< la UIL Scuola Abruzzo ha denuciato con esposto alla Procura della Repubblica alcune sospette irregolarità nello svolgimento della prova preselettiva del concorso a cattedra, svolte il 17 e 18 dicembre scorsi.
Secondo quanto riferito nell'articolo la UIL sospetta favoritismi attraverso la procedura informatica, alcuni elaborati sarebbero stati corretti attraverso procedura intranet, e denuncia il fatto che alcuni candidati avrebbero ricevuto le 3.500 domande previste per la preparazione al test una settimana prima rispetto alla data di pubblicazione sul sito del Ministero.>

Anonimo ha detto...

Gentile Marco Rossi Doria,
sono un insegnante di scuola primaria a tempo indeterminato laureato in Lettere alla Federico II di Napoli nell'anno 2008. Mi ritengo fortunato poichè dopo un lungo precariato sono entrato di ruolo e lavoro senza le ansie di altri colleghi precari della scuola e di altre amministrazioni. Vorrei chiedervi se sono in programma iniziative per abilitare chi è già di ruolo, per altre classi di concorso. Purtroppo dopo la mia laurea non è stato bandito più un corso abilitante, un concorso o una SICSI per i docenti di ruolo. L'ultimo concorso era destinato ai docenti non di ruolo o laureati in date antecedenti alla mia e anche il TFA Speciale di aprile, ammesso che si farà, sembra destinato, a parere della Stellaci ai docenti non di ruolo. Ritengo giustissimo stabilizzare il precariato come prima necessità, anche se non credo che l'ultimo concorsone che ha visto un'alta percentuale di ventenni ammessi sia servito a questo. Intanto se si cominciasse a creare un po' di mobilità professionale si potrebbe avere un quadro più chiaro dei posti disponibili. Mi spiego: moltissimi docenti di ruolo come me, laureati in varie classi di concorso, potrebbero accedere a corsi abilitanti riservati a docenti di ruolo e transitare in altre classi di concorso lasciando liberi posti nella scuola primaria e nella scuola dell'infanzia che potrebbero essere utili a stabilizzare un' alta percentuale di precari che affollano le graduatorie di scuola dell'infanzia e primaria. In questo caso si risolverebbe anche la questione di cui parlate, ovvero quella dei docenti di scuola primaria e dell'infanzia che hanno conseguito un diploma abilitante e che rivendicano la legittima abilitazione e immissione in ruolo. Si tratterebbe di fare un bilancio di numeri: numero laureati in ruolo da abilitare in altre classi, conseguente numero di posti che si renderebbero vacanti, numero di precari da poter stabilizzare. Mi sembra invece che tutto sia paralizzato per i precari storici e per i docenti di ruolo. Non dimentichiamo che molti docenti di ruolo hanno presentato ricorso per accedere alle preselezioni dell'ultimo concorsone che doveva essere destinato al precariato, e non sappiamo se potranno proseguire nelle prove. Inoltre i TFA e l'ultimo concorsone hanno premiato le capacità mnemoniche dei giovanissimi a quel che leggo, i precari continuano ad infoltire le graduatorie ad esaurimento.
Spero che questa mia email possa servire di un qualche spunto, posso solo affermare con certezza che moltissimi docenti di ruolo laureati, dopo anni di servizio nella primaria e nella scuola dell'infanzia transiterebbero volentieri in altre classi di concorso e altri bravissimi colleghi precari che si vedono collocati in una fase di stallo potrebbero accedere con un altro corso abilitante a tali posti che si renderebbero vacanti. In ogni caso si tratta di personale che ha già fatto un bel tirocinio sul campo, sia i laureati di ruolo che transiterebbero in altre classi, sia i precari non laureati che accederebbero al ruolo nella primaria e nell'infanzia. Si tratta di mettere mano a questi numeri.
Buona fortuna a tutti!

Fabio Albanese ha detto...

La domanda è sempre la stessa: riconosce quanto espressamente previsto dall' art. 15 c. 7 del DPR 323/1998 che sancisce il valore abilitante permanente del diploma di maturità magistrale ? Invece di cancellare dalla Sua pagina facebook le voci scomode, perché non ci risponde direttamente con un si o un no alla domanda sopra esposta?

Anonimo ha detto...

"Quel che è successo dopo è storia: nel 1998 si decise di prevedere che gli insegnanti - tutti gli
insegnanti, anche quelli della scuola primaria – dovessero essere laureati e abilitati"
Ecco Sig. Rossi Doria da quel momento in poi, è giusto è adeguato ai tempi, purtroppo però per legge non si può togliere un'abilitazione a chi ce l'ha già?! o no??? e in più l'Europa ha dichiarato che il nostro diploma è abilitante quindi basta scuse, dateci la seconda fascia, altrimenti faremo ricorsi di massa (le piacerebbe che a 40 anni dopo essere stata precario nella scuola per 14 anni si vedesse sorpassare da dei neolaureati perchè nel frattempo qualcuno ha cambiato le carte in tavola? no scommetto di no!!!) o dovevo diplomarmi in Romania per continuare a lavorare in Italia???
Vada a ripassarsi le leggi in attesa di Martedi, ci dorma sopra, ci pensi bene... vuole davvero condannare migliaia di non più giovani al precariato a vita o a pagare per avere un'abilitazione che in realtà abbiamo già????
Malusa Michela

Anonimo ha detto...

On. Coscia scrive DIPLOMA MAGISTRALE In merito alle richieste di chiarimento sul lavoro parlamentare svolto dal Pd per tutelare il valore abilitante del diploma magistrale, ci teniamo a chiarire alcuni punti. In data 13 giugno 2012 abbiamo depositato in VII Commissione l'interrogazione 5-00319 con cui si chiede al MIUR di provvedere all'attuazione, con apposite iniziative, del riconoscimento del valore abilitante dei corsi di istituto magistrale iniziati entro l'anno scolastico 1997-98 e conclusi entro l'anno scolastico 2001-02.

Tale iniziativa si è resa necessaria anche alla luce del recente pronunciamento della Commissione europea che riconosce il valore abilitante del diploma magistrale chiarendo, altresì, che il superamento del concorso è necessario soltanto per ottenere una assunzione a tempo indeterminato nelle scuole statali e predisponendo, a tal fine, la elaborazione di una lettera di richiamo alle autorità italiane per chiarire e riconsiderare la posizione finora adottata sulla questione.

Questa interrogazione è stata preceduta, nel corso della scorsa legislatura, da altri atti di sindacato ispettivo predisposti dal Pd in cui si sollecitavano iniziative atte a riconoscere il valore abilitante del titolo.

In tal senso, presentammo la risoluzione 7/01033, annunciata nella seduta del 21 novembre in Aula e assegnata alla commissione il giorno successivo. La risoluzione è uno strumento con cui si impegna il governo su uno specifico argomento. Ritenevamo, dunque, fosse lo strumento opportuno per indirizzare l'esecutivo verso il riconoscimento del titolo. Come ricorderete, infatti, la risoluzione impeganava il governo a sancire, con apposito atto, ed in modo inequivocabile, il valore abilitante dei corsi di istituto magistrale iniziati entro l'a.s. 1997-98 e conclusi entro l'a.s. 2001-02 e ad assicurare, in coerenza con il principio di non disparità e non discriminazione, ai docenti in possesso di diploma di maturità magistrale conseguito al termine dei corsi di istituto magistrale iniziati entro l'a.s. 1997-98 e conclusi entro l'a.s. 2001-02, la possibilità di accedere alle procedure di reclutamento nella scuola statale così come previsto per i docenti abilitati al termine dei corsi di laurea in scienze della formazione primaria o con titolo estero riconosciuto in Italia.

Tuttavia, due settimane dopo aver depositato tale atto, al governo Monti venne a mancare l'appoggio del PDL determinando la fine anticipata della legislatura: l'effetto sui lavori delle commissioni fu di portare a conclusione i lavori giá avviati.

Con il nuovo Governo abbiamo ritenuto opportuno depositare una nuova interrogazione per conoscere il suo orientamento sul tema. Siamo in attesa della risposta, la cui calendarizzazione è stata richiesta ufficialmente all'Ufficio di Presidenza della VII Commissione. Una volta ricevuta tale risposta decideremo quali altre eventuali iniziative mettere in campo.

Vorrei, inoltre, ricordare come l'On.le Ghizzoni, in qualità di Presidente della Commissione, accolse e sostenne la richiesta di audizione dei rappresentanti dei diplomati magistrali, dalla quale scaturirono le interrogazioni e la risoluzione in oggetto.

Ci impegnamo a tenervi aggioranti sui passi successivi

Anonimo ha detto...

Mi chiedo come si possa continuare a negare l'innegabile, è inutile che si dica che con questi tfa noi diplomati magistrali già abilitati siamo dei privilegiati? Ma ci re ndiamo conto?
Come dimostrano molte sigle politiche le vostre risposte sono insoddisfacenti e se posso permettermi beffarde e false, basta prenderci in giro!!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

 Maria COSCIA (PD), replicando, si dichiara insoddisfatta della risposta del rappresentante del Governo, che non chiarisce il quesito posto nella sua interrogazione. Ritiene necessario approfondire bene chi ha il diploma per accedere alle graduatorie delle singole istituzioni scolastiche, ribadendo l'esigenza che il Governo si faccia carico di una situazione che si trascina da numerosi anni.

Maria MARZANA (M5S), replicando, si dichiara molto insoddisfatta della risposta resa dal Governo, in quanto il sottosegretario ROSSI DORIA riconosce il valore abilitante del diploma magistrale ma non mette in discussione la partecipazione dei diplomati magistrale ai nuovi PAS. Si tratta di una contraddizione che è urgente sanare. Osserva, in particolare, come il comma 16, dell'articolo 15, nella nuova formulazione, a seguito delle modifiche al decreto ministeriale n.249 del 2010, dispone l'attivazione di percorsi formativi finalizzati esclusivamente all'acquisizione di titolo valido all'inserimento nella seconda fascia delle graduatorie di istituto destinati ai diplomati magistrale entro l'anno 2001/02 secondo il decreto ministeriale 10 marzo 1997. Tali soggetti sono in possesso di un titolo abilitante all'insegnamento nella scuola dell'infanzia e primaria ai sensi del decreto legislativo n. 297 del 1994 e del decreto del Presidente della Repubblica n.323 del 1998. Sottolinea come, di fatto, il passaggio dalla prima formulazione del comma 16, articolo 15, «conseguire l'abilitazione» alla seconda formulazone «acquisire titolo di accesso», risulta essere un voluto annacquamento normativo, poiché si tratta di terminologie giuridiche già in capo a questi docenti. Ritiene, d'altra parte, che il decreto dirigenziale n.58 del 2013 crea ulteriore confusione laddove propone nuovamente, per gli insegnanti in possesso del diploma di maturità magistrale, l'attivazione di corsi finalizzati al «conseguimento dell'abilitazione all'insegnamento». Ritiene anzi assurdo e soprattutto ingiustificato attivare un corso per ri-abilitarsi: questi docenti infatti vengono da diversi anni assunti dal Ministero per assicurare il funzionamento ordinario del servizio scolastico. Si deduce che il corso risponde solo alla logica di far cassa e saranno molti gli aspiranti candidati che si indebiteranno pur di conseguire nuovamente la già posseduta «abilitazione».
Rileva altresì come le modifiche confermano la disparità di trattamento e una discriminazione in ambito europeo e per le quali l'Italia rischia una sanzione. È accertato infatti che il MIUR ha riconosciuto a diversi cittadini qualifiche professionali per l'insegnamento – conseguite in altri Stati membri dell'Unione europea, in particolare in Romania, equiparabili al diploma di maturità magistrale – e ai quali è stato consentito l'accesso alle graduatorie permanenti/ad esaurimento. I diplomati magistrale, dunque «reclusi forzatamente» in terza fascia delle graduatorie d'istituto, con la pubblicazione delle modifiche al decreto ministeriale n.249 del 2010, continuano a vedere cancellati diritti già acquisiti. Ribadisce quindi la propria insoddisfazione principalmente perché sarebbe opportuna l'abrogazione dei commi 16 e 16-bis dell'articolo 15 in quanto applicati a personale già in possesso di abilitazione, in virtù della quale si dovrebbe provvedere all'inserimento in seconda fascia di istituto senza sostenere un ulteriore corso; l'inserimento in seconda fascia non consente l'immissione in ruolo, la quale è prevista per i docenti inseriti nelle graduatorie ad esaurimento; il concorso non ha mai avuto funzione di abilitazione, la quale è connessa al diploma, ma costituisce una procedura per l'arruolamento nelle scuole statali. http://www.camera.it/leg17/824?tipo=C&anno=2013&mese=08&giorno=02&view=&commissione=07&pagina=#data.20130802.com07.bollettino.sede00010.tit00020