07 giugno, 2013

Buoni programmi

Foto da "Banchi di scuola"
di Carla e Giorgio Milone
La settimana scorsa il Ministro Maria Chiara Carrozza ha conferito le deleghe: a me spetta occuparmi – tra le tante cose - della scuola di base, dei bisogni educativi speciali, dello status dello studente, della legalità e del contrasto alla dispersione scolastica. E di formazione e reclutamento degli insegnanti.
Sono compiti importanti, molti dei quali in continuità con ciò a cui ho lavorato nello scorso mandato. Cercherò di svolgerli al meglio nel tempo che ci sarà dato in questo Governo.
Che ha bisogno di uno slancio, mi pare. A partire dalle buone notizie che ci arrivano dall'Europa: l’Italia esce dalla procedura di infrazione e questo potrà significare – speriamo presto - qualche margine d’azione in più per far ripartire gli investimenti in sviluppo, occupazione ed equità. E’ essenziale che tra queste priorità ci sia la scuola. Lo ha ribadito anche il Ministro Carrozza portando  alla discussione in Parlamento le linee guida del suo mandato su scuola, università e ricerca.

Intanto ci sono un paio di buone novità per Napoli: ho incontrato i lavoratori di Città della Scienza, che aspettavano da mesi e mesi gli stipendi. Abbiamo trovato una prima intesa su tempi certi per effettuare i pagamenti, a partire da questo mese.
E per la prima volta dopo anni, in Campania aumentano gli organici: 250 posti in più per la scuola di base. Si riuscirà così a coprire totalmente la domanda di tempo pieno e prolungato.
E’ un segno di sensibilità verso un’area difficile. So bene che le ristrettezze si sentono anche altrove, ma da qualche parte occorre cominciare e speriamo presto di poter pensare a un’azione più estesa.

Diversi casi di cronaca – tra cui la terribile morte di Fabiana in Calabria -  hanno nuovamente portato alla ribalta un tema delicatissimo. La fragilità dei ragazzi, che arriva a fare e farsi male. Si richiama - a volte anche a sproposito - il bullismo. E ci si chiede come sia possibile e cosa poteva, doveva fare la scuola per evitare tutto questo. Da un lato la scuola è chiamata a svolgere compiti sempre più estesi, nel campo della socializzazione e della relazione con l’altro. D’altra parte deve difendere la sua mission principale: essere un luogo in cui si apprendono conoscenze e competenze in maniera formalizzata. Anche in questo caso Carrozza ha fatto un passaggio importante nelle linee guida presentate alle Camere, sulla domanda complessa e confusa di educazione a cui le scuole devono rispondere.

Il Miur deve trovare le strade per affrontare la questione insieme alle scuole, a partire da quanto di buono già si fa, per essere luogo di costruzione e sperimentazione di relazioni positive, belle, vere. Serve aprire una discussione, cominciare a porre le giuste domande senza aver fretta di trovare le risposte. E’ in questo ambito che vanno inserite tutte le azioni contro l’omofobia, per la prevenzione della violenza sulle donne e contro ogni odiosa discriminazione. Ci stiamo interrogando attorno a tutto questo.

Uno spunto originale viene dai ragazzi del liceo Fermi di Aversa, i compagni di scuola di Emanuele. Che mi hanno scritto le loro proposte, che spero di discutere presto insieme a loro.
E Cesare Moreno ci propone invece una discussione costituente – a tratti sanamente provocatoria -da farsi nei più alti luoghi della Repubblica attorno ai temi educativi.
A me piacerebbe che anche questo spazio diventasse parte di questa discussione. Come si educa alla relazione. Come comunicare tra scuole e tra scuole e Ministero quello che si fa in questo ambito, i risultati, le criticità. Come rispondere alla grande domanda educativa che ci giunge in forme sempre nuove dai ragazzi e dalle famiglie.